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| AI LATI ESTREMI DI UN GRIDO
Inabissati da zavorre di odio respiriamo impalpabili disarmonie
La verità del volo la gioia di una caduta innumerevoli condensati di cemento
Il peso dei silenzi il chiarore dei ritorni musiche sincopate dei quartieri multietnici
Il pianto irrefrenabile degli addii
Non ci fermeremo fino a quando non saremo pietre o inerti stalattiti oppure scenderemo sul fianco umido di una grotta di mare ai lati estremi di un unico grido lungo rettilinei di lava nervosa al ghiaccio lunare
Nell’afa ambrata del mezzogiorno molliche di fame mancate eucarestie
Annegheremo nell’ora fiammeggiante nell’ansia corruttrice di amebe argentate purché l’odio si chiuda in una ridda di tenebre nei macilenti mesi dell’ultimo inverno
Abbattono usignoli nell’aria limpida di rugiade ingannano delfini su onde spettinate nei fuochi spenti dei pomeriggi d’autunno cercano le ossa tra le ceneri
C’inabissiamo leggeri come idee meravigliose imbottiti di pietre rivestite di piombo
(2010 Maggio)
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