"P" come poesia


 
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guga_newPosted: 16/5/2014, 19:26
LA CITTA' DISFATTA


Tre specchi, quattro sedie sgangherate, una camera.
Altrove
una casa in attesa, clonata:
tre specchi a costruire infiniti. Ma opachi.
Quattro sedie sgangherate color legno,
nascosto nel disordine un mazzo di carte
smazzate. Altrove in attesa - in attesa
di un sogno - frugano tra le ferite
di una casa, seppellita nel ricordo.

Ci teniamo a un amore di carne – di carte
smazzate, a una volta celeste contraria.
La città che fu madre amorosa è disfatta,
indecifrabile,
soffocata da nuvole di tenebre.
In tutto questo disordine una foto di lei.
L'ho ceduta, venduta
al miglior offerente. E' tornata.

Ci siamo stesi sul letto, avvinghiati,
moltiplicati in fondo agli specchi.


(2012, Ottobre)