"P" come poesia

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B_NORM    
view post Posted on 3/6/2014, 22:18 by: guga_newReply
GIOVANE SOLE (*)


Su giovani mondi non vedrò
che pietre di luce
trascinate nel vortice della galassia
per sentieri laterali
al pensiero di Dio.

Geometrie di giganti.

Intrecci d’eternità
della durata di un attimo
vagabondi del cosmo
in bare di cristallo.

Vento di fuoco
abisso d’energia
trascorrente delusione
dell’illusione creata
dentro voragini di anticorpi
signori della materia

E non sarò che un giovane
sole - solo
nell'antimateria.

(2009 dicembre)

(*) La poesia è stata scritta a soggetto e fa parte di un esperimento nel quale il Poeta-Musicista “Overman” ha scritto una partitura musicale ed ha invitato i Poeti di DESCRIVENDO ad improvvisare un’immediata idea lirica che scaturisse dall’ascolto della musica.

Comments: 0 | Views: 4Last Post by: guga_new (3/6/2014, 22:18)
 

B_NORM    
view post Posted on 2/6/2014, 23:22 by: guga_newReply
... E TI RIPENSO


E ti ripenso – sola – sulla strada –
il bel viso dolente – che ti fermi
per contrastare il dèmone che sale
dallo stomaco agli occhi – che mi vedi

e sorridi – che ti abbraccio e mi stringi
però ti manca il fiato per parlare.
E ti ripenso – madre – solidale
coi figli che non devono sapere.

Ma il fiume è straripato – la corrente
ha nascosto il tuo cuore ai nostri occhi
e ti ripenso – bianca – sul tuo letto.

E ti ripenso –spenta – ancora bella
anche se offesa dalla chemio – stanco
vecchio bambino sulle tue ginocchia.


(2008, Novembre)

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B_NORM    
view post Posted on 2/6/2014, 22:48 by: guga_newReply
GERIATRIA

Perché dovrei finire in Geriatria
quando c’è un’espressione nel mio viso
simile a quella di una profezia,
quando sono nel pieno di bufere
tra i dèmoni e gli arcangeli del vivere?

Perché dovrei poltrire in Geriatria
quando l’argilla è ancora fresca e vivido
il cristallo degli occhi meraviglia
il magnetismo dell’incantamento
oltre il linciaggio assurdo dell’orgoglio?

Perché dovrei marcire in Geriatria
se la mia orbita ora è in equilibrio
con la genesi – sponda del torrente
ed i giorni e le notti sono un’estasi
non sacrificio noia o mutamento?

Perché dovrei morire in Geriatria
se ancora lo scudiscio della vita
è in parallelo con l’eternità?

(2010 – febbraio)


Edited by guga_new - 3/6/2014, 00:25
Comments: 0 | Views: 3Last Post by: guga_new (2/6/2014, 22:48)
 

B_NORM    
view post Posted on 2/6/2014, 22:45 by: guga_newReply
FUNAMBOLI

Sui trapezi del cielo
volteggiano raccolti
acrobati di luce

invadono il dominio dei clown
dove il circo ha lo splendore
di un dono di nozze

due amanti in penombra
si nutrono di baci prigionieri
immemori d’impossibili domani

volteggeremo ancora in piena luce
funamboli - noi due
su trapezi celesti


(2010 maggio)

Comments: 0 | Views: 1Last Post by: guga_new (2/6/2014, 22:45)
 

B_NORM    
view post Posted on 2/6/2014, 09:45 by: guga_newReply
ESPERANTO

Inattimata
di essenza
vivida – purpurea
di sale – nottambula

Si ansia d’attesa – fulcro
d’inattendibile – se sfiora
di petali ed usignola

Si canta – s’incanta
di gioia – volata dell’aria
si onda
per fionda di vento

al mio eco ascolto
esperanto
.
Comments: 0 | Views: 1Last Post by: guga_new (2/6/2014, 09:45)
 

B_NORM    
view post Posted on 1/6/2014, 23:20 by: guga_newReply
DESTINATO A CHI PARTE


Niente che sia destinato al cielo è imbevuto di terra.
Non la rondine o il ramo – nè il frutto o la piuma
e niente che sia più luminoso di un sole si chiude
alle tenebre.

Ogni esplosione di stella trattiene brandelli di luce.
Tutti i silenzi rosari di parole. E mai nessun fiume
che spacchi una valle trattiene le pietre parlanti
ai sassi di mare.

Di tutti i banchetti di nozze non restano che promesse
e nessuno più vergine di una sposa si veste di nero.
(Per ogni filo d’erba nel bosco c’è un albero che veglia
sul fiore).

Oh, non fa niente che tu sia partita sul treno distratto
dal controllore!... Il vento – mio amico – t’insegue nel viaggio.
Niente di più provvisorio di una stazione può schiudere
l’”o” di un addio.
Comments: 0 | Views: 4Last Post by: guga_new (1/6/2014, 23:20)
 

B_NORM    
view post Posted on 24/5/2014, 17:43 by: guga_newReply
CORO MUTO


È il silenzio il destino dei Poeti –
non canti di vittoria – non peana
trionfali – né lamento per i passi
trascinati nel golgota dei giorni.

Allo squillo orgoglioso degli ottoni
di guerra – all’urlo gutturale nato
e morto con l’Eroe – sordo è il Poeta
chiuso nella corazza del non detto.

Altri diranno – altri canteranno
lodi e condanne – con le frasi arse
dall’amore e dall’odio – ma il Poeta

con i suoi fogli bianchi dentro il cuore
muto negli occhi – muto nella mente –
è inchiodato a una croce di parole.


(2008 Dicembre)
Comments: 0 | Views: 1Last Post by: guga_new (24/5/2014, 17:43)
 

B_NORM    
view post Posted on 21/5/2014, 08:38 by: guga_newReply
PARABOLA DELLE VACCHE MAGRE



Ma cosa fanno queste
vacche magre in un cielo
che chiede soltanto
di essere divorato?

L’alimento per il vostro
benessere è un bolo
che si fa bocca stomaco
e tubo digerente.


Metto a disposizione
la mia benevolenza
in cambio di ali
che non potranno andare

se non costrette in voli
piumaggi e ghirigori
da lastricare il cielo
di cerchi d’obbedienza.


La vostra gioia più grande
sarà recitare
le vostre preghiere
come assegni circolari
non trasferibili
dal portafogli del padre.


Le mie reti lampeggeranno
il vuoto degli occhi
nei campi rassegnati
dei vostri desideri
o in cieli mugghianti
di vacche grasse e felici?



(2010)
Comments: 0 | Views: 6Last Post by: guga_new (21/5/2014, 08:38)
 

B_NORM    
view post Posted on 21/5/2014, 08:31 by: guga_newReply
NAUFRAGIO
(Ai clandestini smarriti nelle onde mediterranee)

Diamanti grezzi stivati in illusioni
galleggianti
ostaggi delle onde
nei crepuscoli che colorano gli occhi.

L’avvenire
una somma enigmatica di eventi da scoprire.

L’alba
un’avventura negli sguardi assonnati
quando oceani di silenzio circondano
parole neonate
ma una folla di lamenti evade dalle corde vocali.

L’attesa.
Un grappolo di speranze sfregiato dai marosi:
di tutti i ricordi d’amore rimangono le scorie.

Nessuno riconosce le ore
dietro le maschere
dell’attesa – dèmone o dea avvolta in sudari.

Nessuno aveva detto alla notte di spegnere i sorrisi
nell’ora fremente tra il desiderio e la fuga
quando gemme di solitudine
in caduta libera
compongono corone di chiodi ad opprimere il giorno.

Ombre invisibili nell’insulto della notte
scartano bruscamente verso la fretta
nelle presenze percepite dall’alito dei silenzi.

Il mare diventa culla
al fragore dei silenzi:
regala mulinelli
che li affonda nel vuoto
orfani di un’andata e di un ritorno
o di una fine.

Attende con la pazienza di un felino
l’urlo
gli artigli sfoderati a un istante dal naufragio.

Dimenticato alfabeto il viaggio.

(2010 Agosto)
Comments: 0 | Views: 1Last Post by: guga_new (21/5/2014, 08:31)
 

B_NORM    
view post Posted on 21/5/2014, 08:26 by: guga_newReply
DEFINITIVAMENTE



Ci spingemmo lontano – le ali
avevano superato lo stato embrionale –
per coltivare il desiderio
di un qualsiasi ritorno

Passammo secoli –
cuori di marmo congelato –
coi nostri bastoni da ciechi
alla conquista di strade sconosciute

Un vortice di rantoli
fiorisce – di nuovo –
nella valigia dei clandestini

Saremo – ora –
distratti complici
o lotteremo contro fantasmi
resuscitati
nella pienezza interiore
di un impegno che indichi
definitivamente
un percorso?


Comments: 0 | Views: 2Last Post by: guga_new (21/5/2014, 08:26)
 

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